Ufficio Stampa
CONFINDUSTRIA ANIE: ORA RIFARE L’ IMPIANTO ELETTRICO
DI CASA COSTA LA METÀ
È uno dei vantaggi introdotti dal Bonus fiscale del 50% contenuto nel Decreto Sviluppo,
che contempla anche la scelta di soluzioni domotiche
Milano, 17 Luglio 2012. Riparare e mettere in regola gli impianti elettrici domestici sarà
economicamente più vantaggioso per i cittadini. In particolare, chi lo vorrà potrà ottenere tutto il
comfort e la sicurezza di un impianto domotico allo stesso prezzo dell’impianto tradizionale. È una
delle novità più interessanti, anche se ancora poco conosciute, contenute nel Decreto Sviluppo
approvato lo scorso mese dal Governo.
Per il periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, il Decreto ha infatti ampliato il
cosiddetto bonus fiscale previsto per le ristrutturazioni edilizie, portandolo dal 36% al 50%, ed ha
raddoppiato l’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare (da 48.000 a 96.000
Euro).
Il bonus opera sotto forma di detrazione dall’IRPEF delle spese sostenute per interventi di
ristrutturazione delle abitazioni e delle parti comuni negli edifici residenziali. In particolare, sulla base
delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, risultano agevolabili gli interventi generali di
sostituzione dell’impianto elettrico o di integrazione per messa a norma. Va ricordato che, secondo
indagini recenti, nelle case degli italiani esistono circa 8 milioni di impianti non a norma e, in
particolare, il 38,9% delle abitazioni costruite prima del 1991 è dotato di impianti elettrici
sicuramente fuori norma.
Rientrano poi tra gli interventi agevolabili i seguenti interventi effettuati sulle singole unità abitative:
allarmi/sistemi antifurto (finestre esterne: installazione, sostituzione dell’impianto o riparazione con
innovazioni; apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline; fotocamere o
cineprese collegate con centri di vigilanza privati); cablatura degli edifici (opere finalizzate alla
cablatura degli edifici, a condizione che interconnettano tutte le unità immobiliari residenziali);
citofoni, videocitofoni e telecamere (Sostituzione o nuova installazione con le opere murarie
occorrenti); risparmio energetico (opere finalizzate al risparmio energetico, realizzate anche in
assenza di opere edilizie propriamente dette - detraibili, purché sia certificato il raggiungimento degli
standard di legge); interruttore differenziale (sostituzione o riparazione con innovazioni); Installazione
apparecchi di rilevazione gas; Installazione di sistemi di comunicazione, robotica e tecnologici
più avanzati, per favorire la mobilità interna ed esterna per i disabili.
Per quanto attiene poi agli interventi sulle parti condominiali, rientrano tra i beneficiari del Bonus gli
interventi sul sistema di allarme (riparazione senza innovazioni dell’impianto o riparazione con
sostituzione di alcuni elementi e quelli sull’interruttore differenziale (riparazione senza innovazioni o
riparazione con sostituzione di alcuni elementi).
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile detrarre anche quelle per la
progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, le spese per l’acquisto dei materiali, il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti e l’imposta sul valore
aggiunto.
Posto che i lavori siano svolti dal proprietario e considerato che gli interventi sull’impianto elettrico
non comportano di regola l’apertura di un cantiere né la necessità di richiedere autorizzazioni, per
poter fruire della detrazione per il contribuente sarà sufficiente effettuare i pagamenti con bonifico
bancario o postale cosiddetto “parlante”, dal quale cioè risultino causale del versamento, codice
fiscale del soggetto che paga, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Occorrerà inoltre autocertificare l’inizio dei lavori e conservare la documentazione relativa
all’intervento.
Confindustria ANIE, con 1.289 aziende associate e circa 450.000 occupati, rappresenta i settori più strategici
e avanzati tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 71 miliardi di euro (di cui 28 miliardi di
esportazioni). Le aziende aderenti a Confindustria ANIE investono mediamente in Ricerca e Sviluppo il 4% del
fatturato.
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