Impianti Elettrici civili -industriali

domenica 28 febbraio 2010

Il Sahara è pronto a dare energia all’Europa, basta volerlo


Basta carità, per salvare i paesi dell’Africa basterebbe intrecciare rapporti commerciali. E il metodo andrebbe a vantaggio di tutti. Allo scorso Euroscience Open Forum di Barcellona un team di scienziati ha progettato di costruire in una delle più grandi aree della Terra non ancora utilizzate la più grande centrale elettrica del mondo: una distesa di pannelli fotovoltaici grande quanto tutto il deserto delSahara, in grado di dare luce all’intera Africa e a gran parte dell’Europa.

Così anzichè andare a pagare a peso d’oro l’energia nucleare dalle pericolosissimecentrali francesi, sarebbe molto meglio acquistare energia solare a 15 centesimi al kilowatt, il costo più basso sul mercato odierno. Senza contare il risparmio sull’inquinamento, dato che non ci sono gas di scarico o scorie radioattive. Il progetto potrebbe arrivare a costare 35,7 miliardi di euro a causa del costo della rete super tecnologica che porterebbe l’energia dal Sahara all’Europa, ma con una specie di compartecipazione da parte di tutte le nazioni europee lo sforzo non dovrebbe essere così eccessivo.

SLITTA AL 1°GENNAIO 2011 L'OBBLIGO DELLE RINNOABILI





23/02/2010 - Il Comitato di Indirizzo, a cui aderiscono 16 Associazioni ambientaliste e del settore industriale delle energie rinnovabili, apprende con stupore che il Senato, nella seduta dell’11 febbraio 2010 in cui si è approvato il maxi-emendamento al Dl 194/2009 “Milleproroghe”, ha introdotto una nuova proroga per l’introduzione nei regolamenti edilizi comunali dell’obbligo di integrazione delle energie rinnovabili nella realizzazione di edifici di nuova costruzione: dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2011.

L’obbligo per l’impiego delle fonti rinnovabili nella realizzazione dei nuovi edifici, era stato introdotto con l’articolo 1, comma 289 della Finanziaria 2008. Il suo rinvio comporterà un grave danno al nostro Paese, non solo per le sanzioni a cui dovremo fare fronte, ma in particolare per la battuta d’arresto inflitta a quelle forme di sviluppo economico-sociale sostenibili che il settore delle fonti rinnovabili e della green economy in generale sta perseguendo (al 2020, creazione di almeno 250.000 nuovi posti di lavoro diretti e indiretti nel settore e contributo all’incremento del PIL superiore all’1,5%).

Per questo chiediamo ai rappresentanti della Camera dei Deputati di adoperarsi affinché nell’esame del Dl 194/2009 “Milleproroghe” venga ripristinato il contenuto dell’articolo 1, comma 289 della Finanziaria 2008 a partire dal 1 gennaio 2010.