Fotovoltaico: operatori chiedono taglio incentivi fino al 20% dopo 2010
di Luca Salvioli
Gli addetti ai lavori ne parlano da qualche mese. Il Conto energia, l'incentivo statale che ha favorito la forte crescita del fotovoltaico in Italia negli ultimi due anni, non durerà in eterno. A questa velocità il tetto di 1.200 MW installati verrà raggiunto entro la fine del 2010. E dopo? Sulla rimodulazione delle tariffe aleggia lo spettro spagnolo. Un esempio dal quale stare alla larga. Nel 2008 la Spagna ha incentivato il 42% del fotovoltaico mondiale grazie a una tariffa generosissima ed è diventato il secondo Paese al mondo come potenza installata, dopo la Germania e prima di Giappone, Stati Uniti e Italia. A fine anno, vista la situazione economica, Zapatero ha però dovuto dato un taglio drastico facendo scoppiare la bolla e lasciando a casa migliaia di impiegati nel settore. «Stiamo programmando di ridurre gli incentivi in maniera graduale - ha detto durante a margine del primo giorno dell'Energy summit organizzato dal Sole 24 Ore il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia - per evitare il trauma spagnolo». Le associazioni sono d'accordo, un po' per la crescente economicità degli impianti un po' per evitare fenomeni speculativi.
Confindustria Anie-Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) ha fatto una proposta per il Conto energia dopo il 2010 nel giorno conclusivo dell'Energy summit: un nuovo regime tariffario con una validità di cinque anni (2011-2015). Oltre a innalzare il limite di potenza incentivabile ad almeno 7.000 MW (dagli attuali 1.200 MW), prevede la possibilità di riformulare la suddivisione per 5 classi di potenza (oggi sono 3) e di adottare due tipologie di impianti: a terra e su edifici. Il taglio dell'incentivo, a seconda delle classi di potenza, sarebbe compreso tra il 5 e il 20%. Dal 2012 fino al 2015 le tariffe potrebbero poi subire una ulteriore riduzione annua pari al 5%. «Bisogna iniziare a pensare a una via d'uscita dagli incentivi - ha spiegato Gert Gremes, presidente del Gifi - ma un sostegno ci serve ancora, per evitare che la nostra industria, nata da appena due anni, si fermi». L'obiettivo è il raggiungimento della grid parity, ovvero il momento in cui l'energia prodotta con il Sole costerà come quella di origine fossile, che secondo Gremes sarà raggiunto «entro 5-7 anni».
Sul sito di Gifi si trovano ulteriori dettagli. Secondo uno studio realizzato dall'associazione con l'università di Padova il regime tariffario proposto garantirebbe l'installazione di 15mila MW di impianti fotovoltaici al 2020 e la creazione, lungo tutta la filiera, di almeno 90mila posti di lavoro. L'incentivazione, inoltre, assicurerebbe entrate nelle casse dello Stato per 521 milioni di euro come Iva sugli investimenti dell'industria da sommare ai 156 milioni di euro risparmiati per le emissioni nocive di CO2 evitate.
30 settembre 2009
fonte dell'argomento : il sole 24 ore
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